Questo sito utilizza cookies per garantire le proprie funzionalità ed agevolare la navigazione agli utenti, secondo la privacy, copyright & cookies policy. Cliccando "OK" o proseguendo nella navigazione l'utente accetta detto utilizzo
privacy, copyright & cookies policyOK
Nelle situazioni di conflittualità l'obiettivo della mediazione è quello di condurre le parti a trovare un punto di incontro o una soluzione di comune accettazione attraverso l'ausilio di un terzo neutrale: il mediatore.
Quest'ultimo opera tra le parti in conflitto per aiutarle a migliorare la comunicazione veicolando i soggetti nell'individuazione e nella scelta di un'opzione che realizzi gli interessi ed i bisogni di ciascuno.
La mediazione è fondata sulla cultura della comunicazione e della parola ed è rivolta a quanti vivono i disagi e le sofferenze provocate da situazioni conflittuali di diversa natura ed entità (familiari, interpersonali, con le istituzioni, tra piccoli gruppi). Il ricorso alla mediazione ha come obiettivo ristabilire la
comunicazione tra le parti, ristrutturare il dialogo e riorganizzare le
relazioni, inducendo gli attori coinvolti alla ragionevolezza, favorendo
un’analisi delle cause della conflittualità e delle proprie motivazioni, promuovendo così un miglioramento nella capacità di autocontrollo e di
autogestione delle situazioni conflittuali.
In ambito familiare il
ricorso alla mediazione si inserisce prevalentemente nelle situazioni di
conflittualità generate da separazioni o divorzi. È un intervento
finalizzato alla ricerca di soluzioni condivise che rispettino e
tutelino i diritti, i bisogni e le motivazioni di tutte le parti
coinvolte (genitori e figli). Il mediatore, in quanto terzo imparziale,
accompagna e sostiene la coppia in un percorso il cui fine è quello di
individuare le risorse personali, familiari e sociali che favoriscano la
riorganizzazione dell’assetto familiare. Gli incontri di mediazione
si traducono in un processo in cui si tenta di favorire la comunicazione
e la riflessione e in cui si valorizza la responsabilità in quanto individuo o genitore. La gestione del conflitto non viene delegata ad
altri ma, attraverso la partecipazione volontaria ed attiva ed il
confronto diretto, si cercano di individuare i punti di incontro favorendo un accordo duraturo e soddisfacente.