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Per stress lavoro correlato s’intende una condizione di forte disagio
che si manifesta quando le richieste provenienti dall’ambiente
lavorativo eccedono le capacità dell’individuo di fronteggiarle (Agenzia Europea per la Sicurezza sul Lavoro, 2009)
Tale condizione costituisce un complesso quadro psicopatologico, con la presenza di sintomi sia fisici, quali disturbi del sonno, gastrointestinali, deficit cardiovascolari (es. tachicardia, ipertensione arteriosa, aumento della frequenza respiratoria), disturbi cutanei, muscolari (es. ipertonia), disfunzioni metaboliche ed ormonali, cefalea, iperglicemia, abbassamento delle difese immunitarie, che psicologici, quali abbassamento del tono dell’umore, ansia, rabbia, calo dell’autostima, calo della libido, incremento nell’uso di sostanze psicotrope (alcool, tranquillanti, stupefacenti), deficit cognitivi, spesso accompagnati da un calo della performance lavorativa sia in termini quantitativi che qualitativi e da un incremento dell’assenteismo. Si possono associare anche ricadute sul piano delle relazioni coniugali, cura dei figli, relazioni amicali e sociali con conseguente riduzione della qualità della vita. Nel corso delle ultime due decadi il fenomeno dello stress lavoro correlato ha assunto dimensioni sempre più vaste e le statistiche riportano che ne soffre più di un lavoratore su quattro. Gli interventi terapeutici mirano a fornire un supporto al paziente nel trovare le risorse utili per fronteggiare un ambiente lavorativo sfavorevole, riducendo la sintomatologia e la cronicizzazione del disturbo.